Vojc Sodnikar Ponis si è espresso, in vari scritti e media, nella direzione di un pensiero visivo attraverso la forma e la modellazione delle proprie idee.
Come scultori, abbiamo avuto l’opportunità di vedere e sentire il suo lavoro in pietra, legno, vetro e molti altri materiali malleabili o rigidi che ha lavorato a livello tattile e mentale.
Così le proporzioni canoniche, ellittiche, le forme studiate lo accompagnano in un mondo circondato dalle proporzioni degli insiemi dati in una misura sensuale, dimensioni che potrebbero facilmente essere attribuite all’uomo vitruviano del 1490 di Da Vinci.
Un approccio diverso si ha con la filigrana fine, miniaturizzata, ma soprattutto articolata, filigrana raffinata e destinata ad essere indossata, in cui il corpo viene nobilitato su un piano diverso, dove le proporzioni dell’incarnazione dei simboli, che l’artista Vojc realizza per simboleggiare, in un’ esperienza quasi olistica, permea e segna la forma, nella connessione di un orientamento triangolare, materia, forma ed emozione.
In questa parte del suo lavoro, la gamma e la portata del rapporto e del dialogo tra lo stato mentale e la materializzazione della carica energetica, si rivela in uno straordinario, luminoso e ampio spettro di luce, attraverso manufatti preziosi, scolpiti, levigati, guidati, e soprattutto vissuti, di pietre preziose e minerali che, sotto il tatto della mente razionale e diretta dell’autore, provocano la nascita di una nuova scintilla di vita, che può passare nel dono e nella nobilitazione di stimoli, simboli e messaggi. La gioia ai propri impulsi porta il livello simbolico nell’armonia del dono, attraverso la luce dei monili presentati. Vojc Sodnikar Ponis è stato attivo nella multimedialità, ma nel linguaggio scultoreo, ha perseguito mappature e ispirazioni canoniche, significativi, per la propria crescita e il proprio benessere. L’interesse per le forme sferiche, concave e convesse con cui le sue sculture testimoniano e raccontano storie più profonde dalle narrazioni astratte, cresce gradualmente fino ad abbracciare la traccia aptica attraverso l’intaglio, l’incisione e il consolidamento delle direzioni che l’immagine data ci ordina di prendere.
In altro modo, esercita la produzione di monili, in cui l’oggetto
è diretto al corpo dall’esterno verso l’interno, ed è qui che le proporzioni di Da Vinci si differenziano dalle proporzioni date. Sono più vicine allo spettro della prospettiva giottesca dove lo spettatore, nel nostro caso il fruitore di un manufatto unico gli assegna un posto speciale di presentazione della forma indossata.
In questo modo, i monili raffigurano i simboli e i messaggi del prescelto.
Prof. dott. Tilen Žbona, Università del Litorale, Facoltà di Pedagogia